Promozione: Basket Sole costretto alla bella

Senaid Turkes e Filippo Poggi, centro e guardia del Basket Sole
Senaid Turkes e Filippo Poggi, centro e guardia del Basket Sole

SEMAFORO ROSSO A GUALTIERI: GIOVEDI’ PROSSIMO ALLE 21.30 LO SPAREGGIO AL PALASPORT
GUALTIERI-BASKET SOLE 57-51 (17-12; 27-23; 34-35)

BASKET SOLE: Bertoni 9, Tavani, Poggi 14, Bruschi, Arata 5, Valla, Martinoli, Gelmini 12, Turkes 9, Sartori 2. All. Martinelli.

Il Basket Sole fallisce il primo match point. Gualtieri si aggiudica la gara di ritorno, sfrutta il fattore campo e trascina la serie alla bella, in programma giovedì prossimo alle 21.30 al Palasport di Largo Anguissola. E lì chi sbaglierà, se ne andrà in vacanza.

A Gualtieri va in scena la claassica partita da play off: cento errori, tensione alle stelle e qualità col contagocce. Alla fine sono i padroni di casa a spuntarla in virtù di una maggiore lucidità in dirittura d’arrivo. Gualtieri sempre avanti nel punteggio, ma con margini contenuti. Il Basket Sole in difesa sa mordere, però in attacco la luce si spegne troppe volte. La volontà di provarci in tutte le maniere, comunque, non manca. E così, ecco i rossoblù perennemente nella scia dei reggiani. Quattro punti di ritardo all’intervallo lungo, poi il sorpasso in chiusura di terzo periodo. Ma Gualtieri ha un guizzo, piazzando ben 23 punti nell’ultimo quarto. E’ la svolta di una partita che, comunque, il Basket Sole ha tenuto viva fino alla fine (51-53 al 39′), non trovando però il colpo di reni finale.
Al tirar delle somme, sono mancati i colori in attacco, ma anche con 51 punti si poteva salvare la pelle. E invece, di fronte al cambio di passo offensivo nell’ultimo quarto da parte di Gualtieri, il Basket Sole non è riuscito a trovare le contromosse.
Un secondo dopo la sirena, delusione cocente: si riparte da qui. Davanti, 5 giorni per preparare quella che diventa la partita dell’anno. Con la consapevolezza che l’effetto Palasport potrà dare una mano e che, pur non giocando la sua miglior partita a livello tecnico, il Basket Sole rimane vivo, vivissimo a livello emotivo. L’ultimo e definitivo assalto alla qualificazione parte proprio da qui.

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