Batte forte il cuore di Riccardo Bottioni. Adesso più forte del solito. Per una partita speciale, di quelle che ti frullano nella mente per un pezzo.
Un piacentino sfida Piacenza. Un piacentino che ha fatto strada nel basket gioca in questa Ferrara che stasera s’affaccia al Palasport di Largo Anguissola per ritagliarsi una fetta di gloria e due punti pesanti per mettere le radici nell’alta classifica.
A Ferrara Bottioni vive la sua seconda stagione. Dopo i primi passi nell’Ucp, Ricky s’è fatto le ossa nel vivaio della Virtus Bologna, togliendosi una marea di soddisfazioni. Poi Fortitudo, Lucca e ora la terra estense per quello che il campo ha incoronato come il nuovo ambasciatore del basket piacentino nella pallacanestro dei grandi.
Lui, ragazzo timido e riservato, con la testa sulle spalle, sa bene che adagiarsi significa perdere tempo prezioso e treni d’oro: «In un contesto così competitivo come il roster di Ferrara – spiega il fiorenzuolano cresciuto a pane, basket e sanissimi principi da mamma Nicoletta e da papà Augusto – per me è difficile ritagliarmi spazio. Ma il bello e il fascino di questa avventura è proprio qui. La vivo molto serenamente, sempre a contatto con giocatori di grande spessore, che hanno tanto da insegnarmi».
Come Kenny Hasbrouck, trascinatore di Ferrara, stasera pericolo pubblico numero uno per il Bakery, uno che ha respirato anche il basket Nba: «Allenarmi quotidianamente con campioni del genere – sottolinea Bottioni – credo mi farà solo bene». Classe 1993, Ricky vive al massimo il presente. Ha sempre fatto così e per questo è arrivato giovanissimo in serie A, macinando migliaia di chilometri lungo la Fiorenzuola-Bologna. Erano i tempi dei grandi sacrifici, che poi la dea canestria ha ripagato alla grande.
Stasera Ricky ritorna sul parquet dove neanche tanti anni fa gli davano in mano lo spazzettone per asciugare il campo quando qualche giocatore sudato volava per terra. Torna stavolta con la canotta da giocatore e senza spazzettone.
«Giocare a Piacenza rappresenta sempre un’emozione speciale. E anche stavolta sarà così».
Salutando gli amici di sempre e stringendo tante mani, nella trasferta più breve e più intensa del campionato.
Carlo Danani