Da ieri mattina Claudio Coppeta non è più l’allenatore del Bakery. Tanto tuonò che piovve: all’ora di pranzo, un comunicato della Pallacanestro Piacentina annuncia l’esonero del tecnico ingaggiato nell’estate del 2012.
E’ l’ora del tramonto su un ciclo denso di significati, troncato di netto da una crisi di risultati senza fine. Un ciclo arricchito da tante pagine belle e di significato, soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile, dove Coppeta era un impagabile coordinatore. Un ciclo ricco, ma con un grande difetto: un finale cruento, dove Coppeta si ritrova a pagare per tutti colpe anche non sue.
Ma così va il mondo e mandar via l’allenatore, indipendentemente dalle sue responsabilità, a un certo punto sembra quasi un passaggio dovuto, una carta della disperazione per provare a rimettere in moto una macchina piena di difetti.
Ieri, bocche cucite a livello ufficiale. Sia quella del presidente Beccari che quella di Coppeta. Non è un esonero come tanti. Perchè in questi 30 mesi l’allenatore piacentino per il Bakery ha rappresentato molto di più del coach della prima squadra. Lavoratore senza orologio nè cartellino, lo trovavi costantemente in palestra. Perchè chi ama il suo lavoro ha sempre qualcosa da fare. Così, eccolo impegnato in prima linea per il settore giovanile, per organizzare questa o quella cosa. Dando un’occhiata profonda alla logistica, con un buon consiglio per tutti, soprattutto per gli allenatori del settore giovanile.
Un sussurro emerso dai corridoi del Palasport racconta di un incontro nello scorso fine settimana tra lui e i tecnici più giovani: «Qualsiasi cosa succeda – avrebbe detto Coppeta immaginando il suo esonero in caso di sconfitta con Ravenna – ognuno di voi dovrà finire al meglio la stagione».
Insomma, signore fino in fondo questo gladiatore del basket che ha indossato la gloriosa canotta del Fulmine prima di tuffarsi nel Bolognese per diventare allenatore vero, apprezzato e stimato sotto più latitudini. Coppeta paga una situazione di classifica alle soglie del tracollo. Quattro vittorie a fronte di 17 sconfitte rappresentano numeri impietosi che forse non avrebbero salvato nemmeno Messina o Scariolo. Il suo sacrificio tecnico rappresenta la mossa della disperazione, l’ultima carta da parte di Beccari per rimettere in piedi una classifica che finora nemmeno il talento di Zizic e Becirovic è riuscito a sollevare.
Il silenzio ufficiale di ieri da parte del presidente va anche interpretato con la sua immaginabile sofferenza per una mossa che chiude in modo brusco un rapporto tecnico profondo e intenso.
La ruota del tempo gira veloce. Ieri l’allenamento è stato diretto da Simone Zamboni, assistente di Coppeta. In serata, i rumors riguardo al successore portavano soprattutto a un nome: Marco Sodini. Viareggino, 41 anni, Sodini ha lavorato a Viareggio, Lucca, Livorno, passando poi alla Virtus Bologna come assistente di Lardo. Poi l’esperienza a Kiev come vice di Pasquali e la parentesi nell’Olimpia Milano.
Oggi potrebbe essere il giorno dell’annuncio, con presentazione alla stampa venerdì ed esordio in panchina domenica a Recanati. Prima volta del dopo Coppeta. Come sarà strano.
Carlo Danani