Enrico Montefusco non ha voglia di giocare a nascondino. E sa bene che il PiacenzaBasket gli ha dato in mano una macchina di forti ambizioni, forse addirittura una fuoriserie. «Non ci nascondiamo–spiega il neo allenatore dei biancorossi – La società punta inalto, ilroster è di livello ed è doveroso da parte mia e dei giocatori prendercitutte le responsabilità del caso». Montefusco pensa in grande, ma è anche uomo di campo. E sa bene che quelloèl’unico giudice, inappellabile: «Ad agosto sono tuttiforti,forse invincibili. Poi si comincia a giocare e la verità, quella autentica, viene inevitabilmente a galla. Ecco, noi a cominciare dall’autunno dobbiamo farci trovare pronti, in sintonia con il nostro piano di crescita». Una fuoriserie o qualcosa di simile questo Piacenza, che presenta nientemeno che un play americano reduce dalla serieA2 in quello che, in definitiva, è un campionato regionale. Consegnando così a Montefusco un asso che potrà e dovrà diventare l’anima del gioco: «Merchant è un ottimo giocatore in assoluto, figuriamoci in serie C. Ma quello che mi dà più forza in questi primi giorni di lavoro in palestra è la sua grande disponibilità verso la squadra e dei compagni». L’abilità del nuovo Piacenza sarà quella di trovare un punto d’incontro tra un giocatore che sa toccare certe velocità e il resto di una squadra che, se riuscirà a metterlo al centro del gioco, ne trarrà solari benefici: «Proprio così – continua Montefusco – La partenza è ottima, nel senso che ho trovato la massima disponibilità da parte di tutti verso la mia idea di pallacanestro». Montefusco predica «orecchie basse e umiltà. Non ci nascondiamo, ma non dimentico una concorrenza attrezzata, di qualità. Ci attende un campionato difficilissimo, però posso assicurare che i miei giocatori lo vivranno senza paura di niente». C’è ilritorno di Degrada, ci sono le scoperte diDrca e di Tagliabue sotto canestro: «Siamo attrezzati in tutti i ruoli. Abbiamo esperienza e fisicità. Ora dovremo tutti camminare su un’unica strada, quella che dovrà portarci a diventare una squadra vera». Montefusco capo allenatore al Piacenza, dopo aver respirato le giovanili ed essere stato il braccio destro di Paolo Piazza in quella squadra che ancora anima i ricordi dei tifosi: «Abbiamo vissuto belle pagine. Ora siamo pronti a scriverne altre. Non esiste una ricetta precisa per costruire una squadra vincente, altrimenti tutti ci riuscirebbero». «La storia è piena di spogliatoi dove si andava d’accordo e non si è mai vinto niente e spogliatoi dove spesso ci si mandavaaquel paese, ma si è arrivati in alto. Sono curioso di scoprire questo Piacenza in cui credo tanto».
Carlo Danani