Voci, sussurri,rumors. E’ il tempo delle chiacchiere, delle progettazioni e degli scoop, reali o presunti. Mentre il Bakery si lecca le ferite dovute al deragliamento verso la serieA2, prende sempre più corpo per la prossima stagione l’idea di poter comunque avere in città il secondo campionato di basket, non al Palasport di Largo Anguissola, dove gioca la squadra del presidente Beccari, ma al Palabanca, dove il Piacenza Basket Club ha appena concluso il campionato di serie C Gold con l’amarezza di non essere nemmeno approdato ai play off. Il titolo di A2 sarebbe quello dell’Assigeco Casalpusterlengo, che al PalaCampus di Codogno non può più esibirsi in quanto le norme Fip impongono un impianto da almeno duemila posti, contro i 1046 che offre la struttura lombarda. Mini riassunto: una volta raggiunta la salvezza, la società del presidente Curioni s’è interrogata se difendere la serie A2 in un’altra città o decidere per un’autoretrocessione in una B da vivere al PalaCampus. La scelta è caduta sulla A2, che ha aperto un nuovo capitolo: dove? E qui, ecco le ipotesi di Pavia (PalaRavizza) o Piacenza (Palasport o Palabanca). Fine delle puntate precedenti. Adesso l’Assigeco deve decidere dove portare il suo titolo di serie A2, con la concreta possibilità di sinergie con la società “padrona di casa”. La scelta, non ancora presa in maniera definitiva, parla di Piacenza. E a Piacenza l’indirizzo sarebbe quello del Palabanca, dove gioca un Piacenza Basket Club smanioso di palcoscenici ben superiori alla C. Cerchio chiuso? Nella fantasia della gente probabilmente sì, dal punto dirigenziale, invece, naturale che il percorso sia un po’ più lungo e più faticoso. Il Piacenza Basket Club non conferma né smentisce, lasciando aperte tutte le porte. Se stretta di mano ci sarà, bisognerà capire in che modo. Nascerà una società sola o verranno mantenute le rispettive identità? Cioè: l’Assigeco giocherà al Palabanca punto e basta o verranno fatti anche passi per attirare la tifoseria piacentina, in una sorta di fusione o qualcosa di simile? Ci sono poi i settori giovanili, robusti e di qualità sia a Codogno che a Piacenza. Qui, verosimile che si proceda ognuno per la sua strada, anche se non sono escluse collaborazioni. L’Assigeco proseguirà a coltivare il suo vivaio al PalaCampus, mentre il Piacenza farà lo stesso negli impianti della città. E la nuova squadra perla serie A2? Si parla di un’Assigeco da basare su un gruppo di giovani talentuosi in grado di reggere il secondo campionato italiano. Donzelli, Rossato, Vencato, Dincic giusto per fare qualche nome. E l’allenatore? La società di Curioni aveva sotto contratto ancora per una stagione Alessandro Finelli, ma ha deciso di prendere un’altra strada. Si parla di Andrea Locardi, attuale allenatore dell’Under 14 regionale dell’Assigeco, domenica scorsa approdata tra le migliori 4 della Lombardia, in cui giocano i piacentini Samuele Moschini (cresciuto nel Basket Sole) e Simone Bussolo (della Polisportiva Minisportlab). Anche se nelle ultime ore il nome più probabile sembra diventato quello di Marco Andreazza. Il prossimo passo? Quello dell’Assigeco: Piacenza o Pavia per la sua prima squadra? Decisione da prendere a brevissimo. Tutto il resto sembra proprio un effetto domino. Se, come pare, sarà Piacenza e non Pavia, avanti col contatto con la società biancorossa, strada maestra per riportare in autunno la serie A2 al Palabanca.
Carlo Danani, Libertà 26/05/2016