La storia del basket contro la novità (quasi) assoluta del campionato, la tradizione contro un progetto appena partito che promette grandi cose. E’un vero e proprio battesimo del fuoco quello che toccherà domani alla nuova Assigeco Piacenza alla Unipol Arena di Bologna contro una delle formazioni leggendarie della pallacanestro nostrana, quella Virtus Bologna che a cavallo dei due millenni ha conquistato qualsiasi trofeo nazionale e continentale e che nella passata stagione ha dovuto affrontare lo spettro della retrocessione relegando così Basket City ad un ruolo secondario nel panorama del basket italiano.
V nere e Fortitudo sono però intenzionate a ritornare quanto prima nella massima serie e si trovano ai nastri di partenza come due delle assolute favorite nella serie A2 Citroen girone Est.
La squadra messa a disposizione del neo coach Ramagli si presenta come una corazzata, totalmente rinnovata ma costruita con un mix intelligente ed ideale di veterani di assoluto valore e giovani di grandi promesse come solo il settore giovanile virtussino sa tirare fuori. Michelori, Rosselli, Ndoja da una parte; Spissu, Spizzichini e Oxilia dall’altra sono i 6 italiani di maggior richiamo, ai quali sono stati affiancati due americani di un livello esagerato per la categoria: Michael Umeh (già visto nello stivale con le maglie di Trento, Brindisi e proprio quella Tezenis Verona guidata da coach Ramagli che nel 2014/2015 dominò la regular season per poi sciogliersi ai Playoff contro la sorpresa Agrigento) e Kenny Lawson, che la stagione passata a Recanati fece registrare 20 e 10 rimbalzi ad allacciata di scarpe.
Una prova che sembra dunque insormontabile per i piacentini di patron Curioni, che si riaffacciano al grande basket dopo 4 anni dopo la fusione estiva di Assigeco e Piacenza Basket Club. I bianco-rosso-blu non andranno però di certo a San Lazzaro di Savena come vittime sacrificali, e anzi Piacenza è considerata dai più come una di quelle formazioni tignose e ostiche che possono riservare ben più di una sorpresa anche alle strafavorite alla promozione.
Marco Andreazza è il coach di questo nuovo progetto: dopo la partenza di Finelli, l’allenatore trevigiano si è alzato dalla panchina delle giovanili per andarsi a sedere su quella più prestigiosa della prima squadra, con a disposizione un roster mica da ridere: due cavalli di ritorno (se consideriamo la Morpho stretta parente di questa Assigeco) come Francesco De Nicolao e capitan Luca Infante, tre certezze tricolori come Raspino, Formenti e Borsato (quest’ultimo con un contratto di 40 giorni proprio per sopperire all’infortunio in pre-stagione di Formenti) e due USA che hanno calcato palcoscenici da fare invidia a chiunque: Kenny Hasbrouck, ex della partita col dente avvelenato, miglior marcatore della A2 Silver due anni fa con Ferrara, e Bobby Jones, giocatore che non ha bisogno di presentazioni; il biglietto da visita di una finale scudetto giocata da titolare e leader insieme a Gigi Datome di una Virtus Roma da sogno parla da sè. A chiudere il roster ecco degli under interessantissimi come Dincic, Costa (ora infortunato), Rossato e il prodotto di casa Davide Zucchi, fresco campione nazionale con le giovanili della Grissin Bon.
Una sfida dunque dalle differenti tradizioni ma dal pronostico più che mai incerto, vuoi per il carattere mai rinunciatario di tutti i veterani di Andreazza, vuoi per le sorprese più improbabili che ogni prima giornata di un nuovo campionato riserva ogni anno.
Virtus-Piacenza: si alzi sipario sulla A2 più bella di sempre