Stefano Borsato, trevigiano di nascita, classe 1986, 193 cm, è una guardia/playmaker con un’importante esperienza e dotato di spiccato carisma, caratterizzato da una grande freddezza nei momenti critici che lo portano a risolvere lucidamente situazioni difficili.
Dopo aver militato anche nella massima serie con la squadra della sua città natale e sino al 2008, ha giocato a Roseto nel 2008 in Lega2, per poi passare in Romagna, dove si è definitivamente formato, dapprima a Ferrara, poi per tre anni a Forlì; dal 2013 è passato all’Aurora Basket di Jesi, che incontrerà come avversaria proprio sabato 5 novembre 2016 alle ore 20.30, al PalaBanca di Piacenza.
Dopo i 22 punti realizzati nell’ultima partita casalinga contro Unieuro Forlì (sua ex squadra), con buone medie (4 su 6 da tre punti), è stato incontrato per avere le sue impressioni sulla gara vinta e sulla prossima contro Jesi.
”Ci dai le tue impressioni sulla partita di domenica 30, in cui hai avuto un brillante rendimento, coadiuvando una grande prestazione della difesa piacentina?”
Alla fine un paio episodi ci hanno fatto chiudere la partita. Chiaro che non possiamo pensare di iniziare tutte le partite così! In settimana ci lavoreremo duramente.
La vittoria è comunque stata importate perché è la terza consecutiva e la prima casalinga; sabato 5 novembre, in casa con Jesi, possiamo prendere un bel ritmo e prendere fiducia, soprattutto.”
Come ti senti dopo il terzo successo consecutivo della squadra?
”Sei entrato da poco in casa Assigeco. Come ti trovi? Cosa ci puoi dire dei tuoi compagni?”
”In Assigeco conoscevo già Bobby Jones, che stimo molto, come persona e giocatore; a Tommaso Raspino ci ho giocato contro un sacco di volte e mi piace molto come giocatore, lo ritengo uno dei più talentuosi della LNP. Infa è Infa, da molti anni anche, nulla da aggiungere! A De Nicolao ci ho giocato contro e mi aveva messo in difficoltà: penso che ai giocatori contro cui si fa fatica giocarci è meglio averceli in squadra! Formenti lo conosciamo bene tutti, direi anche in A1; Persico è il n.1, lo conoscevo già dai raduni nazionali di quando avevano meno di 22 anni; Rossato c’ha quella mano lì, e Costa è praticamente pronto dopo l’operazione, per spiegarla da playmaker; Nema Dincic, nonostante l’età giovane, può già stare in campo tanti minuti.
Kenny può far canestro in tutti i modi e avevo referenze positive dal mio amico Mazzola, che ci ha giocato insieme alla Virtus l’anno scorso. Ho notato che allenandosi con questi giocatori il livello è molto alto e questo non mi è capitato molte volte in carriera.
Per quanto riguarda lo Staff Tecnico, tutti mi fan sentir a casa, c’è una bella atmosfera e efficienza massima. Nonostante siano passati più di dieci anni ed io esser diventato adulto il mio rapporto con Marco Andreazza è sempre super; son contento che le cose stiano andando nel verso giusto, dopo l’inizio un po’ sotto le aspettative.
Con il preparatore atletico Annoni sto preparando il lavoro in sala pesi e il richiamino atletico dei primi giorni della settimana cui mi sottopone mi ha sempre fatto bene; per ultimo ma non come ordine di importanza vorrei spendere una parola per il fisioterapista Matteo Anelli: lui è colui che ‘tiene in piedi i giocatori’, è fondamentale!
Un gran bell’ambiente insomma: penso sia il posto giusto dove un atleta possa far bene ed è messo nelle condizioni di farlo.
Le mie impressioni di queste settimane? Davvero molto positive.”