da Libertà del 9 Agosto – Carlo Danani
Riccardo Bottioni e una carriera arrivata davanti a un nuovo, forse definitivo salto di qualità.
Eppure, non sembrano poi tanto lontani i tempi in cui il giovane Ricky coronava il suo idilliaco percorso giovanile alle V nere andando ad esultare per due scudetti Under 19. Poi Lucca, Ferrara, ancora Ferrara, Campli e ancora Campli. Dove il playmaker nato a Fiorenzuola, cresciuto nell’Ucp e passato poi alla Virtus Bologna, ha vissuto due stagioni, le ultime, ricche di significati, spremendo il limone fino all’ultima goccia.
E contribuendo in maniera sostanziosa a fare in modo che il sogno degli abruzzesi arrivasse avanti, molto avanti, addirittura alla finale del girone, persa con un Montegranaro di un altro pianeta, poi meritevolmente promosso in A2.
Già A2, il grande sogno di un Bottioni che in carriera ha già assaporato il secondo gradino nazionale. Ma mai da protagonista assoluto. Lui lì vuole arrivarci dalla porta principale, da giocatore di peso, magari anche in grado di spostare gli equilibri. Ed è per questo che la nuova terra promessa si chiama San Severo, pronta a investire su Ricky e su capacità sempre più apprezzate.
«A Campli – commenta lui – sono stato benissimo. Ci siamo tolti immense soddisfazioni, portando addirittura 1.500 persone alle nostre partite, contando su un bacino di circa 7.000 abitanti. Più di così… Adesso sento la necessità di una nuova sfida e quella che mi propone San Severo è molto intrigante». Tutti contenti in casa Bottioni, perchè l’approdo cestistico è di quelli importanti. Mamma Nicoletta e papà Augusto preparano la macchina per nuovi trasfertoni. E cosa importa se le partite in casa disteranno qualcosa come 650 chilometri, gioca Ricky, no?
«Non finirò mai di ringraziare la mia famiglia. Mi ha sempre dato preziosi consigli e mai fatto pressioni».
Serie A2, già. Chiamate durante la stagione e pure in questa sessione di mercato.
«Ma nessuna mi ha mai convinto del tutto. Non voglio accelerare i tempi, sta a me meritarmi una chiamata irrinunciabile o, meglio ancora, salire con San Severo».
Bottioni esce da un campionato di robusti significati e di cifre importanti, anche se lui è uno di quei giocatori che sanno andare oltre i numeri, i più apprezzati dagli allenatori. Sempre di più.
«Durante il giorno faccio quello che mi piace, quello che ho scelto, cioè il giocatore professionista. Potrei forse non impegnarmi al massimo?». Saggio il ragazzo.