Nonostante la seconda sconfitta stagionale contro Treviso, la Bakery esce con la consapevolezza che tenendo un’intensità alta può giocarsela con chiunque. La Dè Longhi ha vinto grazie alla maggiore profondità del roster, ma i biancorossi per almeno due periodi hanno recitato da protagonisti. Il terzo appuntamento sul cammino della truppa di coach Coppeta è con la Bondi Ferrara (record 1-1).
« Il super primo periodo e parte del secondo che abbiamo giocato Treviso dovrebbe essere la nostra pallacanestro per 40’ -spiega il coach- o perlomeno per tre quarti . Dobbiamo aggiustare la difesa sul perimetro, e migliorare nella continuità difensiva durante la partita perché non possiamo concedere 92 punti sul nostro parquet ».
« Contro la Bondi il nostro obiettivo sarà cercare di limitare Mike Hall, che è l’anima della squadra. È allo stesso tempo: il play, il trascinatore mentale e tecnico, il rimbalzista di riferimento e leader sia emotivo che vocale in difesa e in attacco. Dando uno sguardo alla rosa, oltre ai due USA, c’è Fantoni che è un animale d’area che porta punti, rimbalzi e forza fisica per coach Bonacina e,il gruppo di italiani comunque pericolosi. Noi dobbiamo mettere in campo le nostre caratteristiche e provare con la nostra batteria di esterni a dare fastidio a loro. La pallacanestro è anche un gioco mentale e noi dobbiamo stare positivi, per essere vivi e sul pezzo in qualsiasi momento ».
Fa da eco al condottiero biancorosso, Riccardo Castelli. Il lungo in maglia numero 0, fresco del titolo di LumicomMVP per la 2a giornata, analizza il match con la Dè Longhi e di cosa ci vorrà contro Ferrara, una formazione che lui conosce molto bene.
«Contro Treviso abbiamo concesso troppi punti facili in contropiede e in uno contro uno al ferro, senza dar la possibilità all’aiuto di arrivare. Dobbiamo essere più solidi dietro per 40′ e limitare le palle perse che ci sono state fatali. Al PalaHilton dovremo stare molto attenti soprattutto a Hall che è il vero tuttofare della squadra. E’ un finto 4 che gioca i pick and roll come se fosse un play. Ci sarà bisogno di tutta la squadra per limitarlo e toglierlo dalla partita.
Senza dubbio sarà un piacere tornare a Ferrara. Là ritrovo molte persone che mi hanno voluto bene e con cui ho condiviso una gran annata. Amici veri, prima e sicuramente dopo la partita, ma non in campo dove conta solo vincere»